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PIDOCCHI
caratteristiche
antropoparassitosi
ectoparassiti permanenti
zampe dotate di robuste pinze che permettono di aggrapparsi a peli
adattati anche a indumenti umani
eterometaboli
entrambi i sessi e a tutti gli stadi ematofagi
ciclo di vita
uova (lendini)
ninfe: 3 mute
adulti
specie di interesse umano
pidocchio del corpo (Pediculus humanus corporis)
depone uova su indumenti
pidocchio della testa (Pediculus humanus capitis)
depone uova sui capelli
piattola (Phthirus pubis): più piccolo
depone uova su peli
ruolo patogeno
PEDICULOSI: irritazione cutanea, lesioni da grattamento, irritabilità, prurito, febbre
ruolo vettore
Pediculus corporis: alto rischio diffusione e trasmissione
Borrelia recurrentis (febbre ricorrente epidemica)
Rickettsia prowazekii (tifo esantematico epidemico)
Rickettsia wolhynica (febbre nelle trincee)
Pediculus capitis: molto basso
Borrelia recurrentis
epidemiologia: cosmopolita e molto diffusa
terapia
shampoo a base di piretroidi ripetuto ogni 7-10 gg per almeno un mese
insetticida uccide ninfe e adulti, ma non uova
utilizzo pettine a denti molto fitti per staccare uova
profilassi
evitare contatti con persone infestate e loro effetti personali
ispezione frequente di capelli e abiti bambini in età scolare
Distribuzione parassitosi nella popolazione ospite
sovradispersione = piccola percentuale di individui responsabile della maggioranza della trasmissioni
tipica curva di una popolazione parassitata è costituita da pochi individui con moltissimi parassiti e molti individui con pochi o nessun parassita
individui con molti parassiti: sono soggetti più a rischio di malattia o mortalità
individui con pochi o nessun parassita: rappresentano il serbatoio delle infezioni, ovvero ospiti che spesso saranno solo portatori sani senza manifestazioni patologiche
pre-adattamento alla vita parassitaria
possesso di caratteri morfo-funzionali, ecologici e comportamentali che predispongono e facilitano passaggio da regime a vita libera a regime parassitario.
confrontandole specie affini a vita libera, le specie parassite mostrano modificazioni importanti per adattamento
es: mosca cavallina che sembra più una zecca
potenziamento e specializzazione strutture e funzioni che massimizzano efficienza del parassitismo (in particolare riproduzione e nutrizione)
adattamenti biochimici
parassita nell’ospite corretto sviluppa meccanismi per contrastare risposta immune dell’ospite
esempio: esposizione antigene self su superficie parassita
ARTROPODI PARASSITI
metazoi invertebrati metamerici a struttura bilaterale
caratteristiche
corpo diviso in segmenti
esoscheletro: spessa cuticola chitinizzata di rivestimento
crescita caratterizzata da mute
ruolo patogeno
trasmissione di agenti patogeni
vettori meccanici
vettori biologici
azione patogena diretta
allergie per inalazione
avvelenamento
dermatosi
miasi
fastidio
infezioni secondarie
rischio nosocomiale ⟶ diversa esigenza di bonifica ambientale
artropodi parassiti
permanenti: solo contatto diretto con ospiti → trattamento
nell’ambiente sopravvivenza breve
temporanei: sopravvivenza nell’ambiente → disinfestazione
raccolta e conservazione di esemplari raccolti vivi
uccisi per asfissia con batuffolo imbevuto di etere acetico (preferibile perché mantiene elasticità), acetone, cloroformio
congelamento e fissazione in etanolo
phylum: ARTROPODI
subphylum
Crostacei
Chelicerati
classe: Arachnida
ordine
Scorpioni
Aracnidi
Acarini
zecche
acari⟶ scabbia
Uniramia
classe: Insecta
ordine
Ditteri
mosche
zanzare
Eterotteri
cimici
Afanitteri o Sifonatteri
pulci
Anopluri
pidocchi
acqua potabile
Onchocerca volvulus 👁️💧
FILARIOSI SOTTOCUTANEA
antropoparasitosi
uomo unico ospite conosciuto
vettore = simulidi (moscerino)
insetti ditteri con zampe e antenne corte
legato a ambiente fluviale di corsi d’acqua a rapido scorrimento
larve e pupe si sviluppano sotto acqua
solo femmina adulta è ematofaga
dotata di gran capacità di volo
! rende difficile controllo vettoriale
punge in particolare viso e collo
trasmissione: puntura di simulidi infette
ciclo
larve infestanti (L3) vengono inoculate nell’uomo tramite puntura di simulidi
L3 rimangono nel sottocute e mutano trasformandosi in adulti
adulti vivono per >10 anni in gruppi raggomitolati che vanno a formare noduli fibrosi nel sottocute
femmina produce fino a 1.000 microfilarie/gg nella pelle
microfilarie nel derma possono migrare
microfilarie distribuite nel derma vengono ingerite insieme al sangue quando simulide punge ospite infetto
microfilarie raggiungono intestino e migrano ai muscoli toracici dell’insetto e mutano in L3 in <10 gg
L3 si spostano nella proboscide
epidemiologia
diffusione: Africa, Brasile e Venezuela
99% persone infette vive in Africa
è una delle maggiori cause di cecità in Africa tropicale
120 milioni di persone a rischio
localizzazione parassita
adulti: sottocute
in noduli fibrosi sottocutanei (= oncocercomi)
microfilarie: derma
manifestazioni cliniche
ONCOCERCOSI: lesioni nodulari ed eritematose della pelle e del sottocute dovute a risposta infiammatoria cronica
oncocercomi = noduli fibrosi contenenti vermi adulti
visibili o palpabili, ma asintomatici
noduli datati possono necrotizzare e calcificare
microfilarie presenti nel derma provocano prurito, eruzioni cutanee, dermatiti
CECITA’ FLUVIALE: complicanza oculare data da migrazione microfilarie
microfilarie disseminano a livello sottocutaneo e arrivano a livello della cornea, della congiuntiva e del nervo ottico, causando danni a livello oculare che comportano la riduzione o impedimento della visione
sintomi: congiuntivite, cheratite puntata, cheratite sclerosante, uveite anteriore o iridociclite (possibile deformazione pupillare), corioretinite, neurite ottica, atrofia ottica
diagnosi: biopsie cutanee
prevenzione: controllo insetti vettori
trattamento dei fiumi con insetticidi
distribuzione di ivermectina: farmaco che uccide efficacemente Onchocerca
eradicazione serbatoi dopo 14 anni
Simbiosi
relazioni di associazione che avvengono tra 2 specie diverse
parassiti temporanei
rapporto con ospite limitato solo al tempo necessario per alimentazione
esempio: ematofagi volatili
endoparassiti
classificazione secondo tempo di permanenza
classificazione secondo localizzazione nell'ospite
parassitoidi
a metà tra predatori e parassiti; si tratta di una predazione lenta o di una parassitosi inevitabilmente letale
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